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Microplastica: anche tu residente in un paese senza sbocco sul mare inquini gli oceani

Natalie Hemengül
19.2.2019
Traduzione: Leandra Amato

I nostri prodotti cosmetici riversano ogni anno diverse tonnellate di microplastica negli oceani. Qui puoi scoprire perché tu, pur abitando in Svizzera, contribuisci a questo inquinamento e cosa puoi fare al riguardo.

Non solo l'imballaggio dei tuoi prodotti cosmetici è un problema per l’ambiente, ma anche quello che spesso contengono: microplastica. Si tratta di piccole particelle di materiale plastico che finiscono tramite l’acqua di scarico in vari bacini idrici, dove sono particolarmente pericolose per gli animali. Secondo il WWF, recentemente sono stati raggiunti dati record anche nel Mediterraneo: nel 2018, ad esempio, fino a 1,25 milioni di frammenti di plastica per chilometro quadrato nuotavano in acqua. Non posso nemmeno pensarci. Soprattutto perché anche io sono parte del problema e fino a poco tempo fa non mi interessava il lato oscuro dei miei prodotti di bellezza.

Cos'è la microplastica e perché si trova nei nostri cosmetici?

Le microplastiche sono particelle di plastica di dimensioni inferiori a cinque millimetri. Spesso non sono visibili ad occhio nudo, motivo per cui molti consumatori non sanno della loro presenza nei loro prodotti di bellezza. E comunque, perché si dovrebbe sospettare la presenza di plastica in shampoo, crema e compagnia bella? L'aggiunta di tali particelle conferisce ai prodotti cosmetici proprietà molto appetibili. Nei dentifrici e nei peeling di tutti i tipi, ad esempio, servono come abrasivi. Nel tuo shampoo, fanno in modo che i tuoi capelli non si annodino facilmente. Le creme, d'altra parte, hanno così una struttura più morbida. I produttori potrebbero ottenere questi effetti anche in altri modi, ma la plastica è economica da produrre e non provoca allergie.

Questo granulato per peeling di Bobbi Brown contiene microplastica.
Questo granulato per peeling di Bobbi Brown contiene microplastica.

Trova l'errore

I bassi costi di produzione e la buona compatibilità cutanea hanno comunque il loro prezzo – ed è alto. La plastica che entra nel nostro sistema fognario è difficile da filtrare in molti paesi a causa della mancanza di buoni sistemi di filtrazione. Anche qui in Svizzera, non si può intercettare e filtrare tutto. Così, piccole quantità di microplastica vengono rilasciate anche nelle acque continentali svizzere. Nel 2013, ad esempio, su mandato dell’Ufficio federale dell’ambiente, il Politecnico federale di Losanna ha trovato una media di circa 0,1 particelle microplastiche per metro quadro di superficie dell'acqua. Rispetto alla densità del Mediterraneo, è una quantità ovviamente molto bassa.

Anche se il mare da noi non è proprio dietro l'angolo, contribuiamo ugualmente al suo inquinamento. Ciò avviene tramite il Rodano, che attraversa la Francia e sfocia nel Mediterraneo. Secondo le stime del PF di Losanna, dieci chilogrammi di microplastiche provenienti dalla Svizzera vi sfociano ogni giorno. In questo modo minuscole particelle di plastica penetrano nello stomaco e nelle vie respiratorie degli abitanti marini, che soffocano di conseguenza. Attraverso il consumo di pesce e simili, la plastica, che non può mai essere completamente degradata in natura, raggiunge il nostro organismo.

Il problema va anche oltre. Corina Gyssler, responsabile dei media del WWF Svizzera, mi spiega: «La plastica contiene spesso additivi che conferiscono al prodotto determinate proprietà, ma danneggiano animali e persone. Il bisfenolo A, gli ftalati e i ritardanti di fiamma bromurati possono compromettere lo sviluppo sessuale, danneggiare il materiale genetico o avere effetti cancerogeni. Pesticidi e altri veleni disciolti nell'acqua del mare si accumulano anche sulle minuscole particelle di plastica. Tutte queste tossine penetrano nel tessuto adiposo degli organismi marini ed entrano nella catena alimentare».

Come riconoscere ed evitare la microplastica

Bandire le piccole particelle di plastica dall’armadietto del bagno non è così facile, in quanto le aziende portano costantemente sul mercato nuove varianti di microplastica. Secondo Greenpeace, è possibile controllare se i prodotti contengano i seguenti ingredienti prima di acquistarli per evitare le plastiche più comuni utilizzate nei prodotti cosmetici:

  • Acrylates Copolymer (AC)
  • Acrylates Crosspolymer (ACS)
  • Dimethiconol
  • Methicone
  • Poliammide (PA, Nylon)
  • Poliacrilati (PA)
  • Polimetilmetacrilato (PMMA)
  • Polyquaternium (PQ)
  • Polietilene (PE)
  • Glicole polietilenico (PEG)
  • Polietilene tereftalato (PET)
  • Polipropilene (PP)
  • Glicole polipropilenico (PPG)
  • Polistirene (PS)
  • Poliuretano (PUR)
  • Silossani
  • Silsesquioxane
L'applicazione Codecheck rende facile analizzare gli ingredienti
L'applicazione Codecheck rende facile analizzare gli ingredienti
Prima dell’uso, ho analizzato anche la mia maschera per capelli preferita.
Prima dell’uso, ho analizzato anche la mia maschera per capelli preferita.

Un ulteriore supporto è fornito da applicazioni come «Codecheck» e «Beat the Microbead», dove è sufficiente scansionare il codice a barre del prodotto per vedere se un prodotto contiene microplastiche. Per esperienza personale consiglierei Codecheck, perché è più facile da usare e la possibilità di trovare il prodotto che stai cercando è maggiore. Se vuoi essere completamente sicuro, dovresti affidarti a prodotti cosmetici naturali. La microplastica qui è un tabù.

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Sono una fanatica estrema di Disney e il mio mondo è tutto rosa e fiori. Venero le serie tv anni '90 e sono devota alle mie sirenette. Se non sto danzando sotto una pioggia di glitter, mi trovi a un pijama party o a incipriarmi il naso. P.s.: con la giusta tecnica puoi conquistarmi. 


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