Retroscena

Certificati di sostenibilità: una mini guida

Vanessa Kim
13.10.2021
Traduzione: Nerea Buttacavoli

L'industria della moda è una delle più sporche. I sigilli ecologici dovrebbero portare luce nell'oscurità e mostrare quali tessuti sono stati prodotti in modo pulito – ma bisogna sapere cosa significano davvero.

GOTS, Oeko-Tex, Bluesign... ci sono una marea di etichette e iniziative di sostenibilità. Riconoscono i prodotti tessili realizzati con materiali verdi, le aziende che producono in modo sostenibile o quelle che sono socialmente impegnate. Ma a cosa bisogna fare caso e cosa significano i sigilli in realtà? Facciamo chiarezza.

Global Organic Textile Standard (GOTS)

Immagine: Global Organic Textile Standard
Immagine: Global Organic Textile Standard

Il sigillo tessile GOTS è lo standard principale per il trattamento dei capi d'abbigliamento realizzati con fibre naturali prodotte biologicamente e i loro siti di produzione. L'etichetta di sostenibilità identifica i prodotti che consistono almeno al 70% di fibre naturali organiche certificate come il cotone. Distingue anche tra fibre «da agricoltura biologica controllata» (kbA) e «da allevamento biologico controllato» (kbT). L'obiettivo del GOTS è di stabilire uno standard sociale ed ecologico uniforme a livello globale che copra l'intera catena di produzione degli indumenti. La condizione per le etichette è un accordo di licenza con GOTS, in cui si impegnano a rispettare tutti i criteri. I controlli hanno luogo annualmente. Inoltre, vengono anche effettuati controlli casuali senza preavviso.

Critica: In termini di standard sociali, l'etichetta di sostenibilità è basata sui criteri dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro. I critici dicono che non sono abbastanza ampi per proteggere i lavoratori. Inoltre, i prodotti di pelliccia e cuoio non sono presi in considerazione.

Bluesign

Immagine: Bluesign
Immagine: Bluesign

Il sistema Bluesign della Bluesign Technologies AG svizzera esclude completamente le sostanze nocive per l'ambiente dal processo di produzione. Questo va a beneficio non solo dei consumatori, ma anche dell'ambiente e dei lavoratori. Non si concentra solo sui residui problematici nel prodotto finale, ma anche su quelli delle aziende. Se un prodotto porta il sigillo Bluesign, è stato lavorato almeno al 90% in aziende certificate.

Critica: Questo standard di sostenibilità non esclude nessuna fibra. L'uso del naturale, del sintetico e del riciclato complica il ciclo tessile.

Oeko-Tex

Oeko-Tex è l'associazione di 18 istituti indipendenti in Europa e Giappone. Si tratta di un sistema di certificazione che copre tutte le fasi di produzione del tessile e della pelle.

Standard 100 by Oeko-Tex:

Immagine: Standard 100 by Oeko-Tex
Immagine: Standard 100 by Oeko-Tex

Gli indumenti con questo sigillo non contengono sostanze chimiche dannose per la salute. Tuttavia, l'attenzione è solo sul prodotto finale. Questa etichetta non tiene conto delle sostanze utilizzate nella coltivazione o nella tintura. Buono a sapersi: anche i tessuti in fibre sintetiche possono portare questo sigillo.

Step by Oeko-Tex:

Immagine: Step by Oeko-Tex
Immagine: Step by Oeko-Tex

Questa etichetta (precedentemente: Standard 1000 by Oeko-Tex) è la continuazione dello Standard 100 by Oeko-Tex. L'attenzione si concentra sulle imprese stesse. Per la certificazione, devono soddisfare determinati criteri. Questi includono il risparmio energetico, il rispetto delle norme sulle acque reflue e il non utilizzo di coloranti e pesticidi dannosi per l'ambiente.

Made in Green by Oeko-Tex:

Immagine: Made in Green by Oeko-Tex
Immagine: Made in Green by Oeko-Tex

Il certificato è sinonimo di prodotti tessili e in pelle tracciabili provenienti da aziende e luoghi di lavoro ecologici e socialmente responsabili. I tessuti sono controllati secondo lo Standard 100 by Oeko-Tex. La catena di approvvigionamento può essere tracciata dai consumatori grazie a un codice QR o all'ID del prodotto.

Critica: Poiché l'etichetta di sostenibilità permette anche fibre miste e riciclate, i tessuti sono riciclabili solo fino a un certo punto. Inoltre, il nome è fuorviante e può essere frainteso: «Oeko» non è sinonimo di abbigliamento prodotto ecologicamente con fibre naturali.

Fair Wear Foundation (FWF)

Immagine: Fair Wear Foundation
Immagine: Fair Wear Foundation

L'organizzazione no-profit si considera un'iniziativa di apprendimento che si batte per migliorare le condizioni di lavoro e i salari dei lavoratori tessili. Il codice Code of Labour Practices è basato su standard internazionali. Richiede otto standard lavorativi derivati dalla Dichiarazione dei Diritti Umani, tra cui nessuna discriminazione sul posto di lavoro e niente lavoro minorile. L'organizzazione non rilascia alcun certificato. Tuttavia, i membri possono fare pubblicità con il logo «Fair Wear». Qualsiasi marchio di moda che condivide i suoi principi può diventare membro. Per farne parte in modo permanente, tuttavia, è necessario soddisfare i requisiti di base, rivisti ogni anno. I marchi che agiscono in modo esemplare ricevono il «Leader Status». Puoi controllare i progressi delle marche partecipanti online.

Critica: La FWF non è una garanzia per prodotti fabbricati in modo equo. I membri sono obbligati a impegnarsi per l'attuazione degli standard, ma non tutti i marchi sono ugualmente avanzati.

PETA-Approved Vegan

Immagine: PETA Deutschland e.V
Immagine: PETA Deutschland e.V

Il logo dell'organizzazione animalista PETA adorna i tessuti vegani al 100%. Questo significa che non contengono lana, seta, pelle e pelliccia. Gli ingredienti di origine animale sono proibiti. Ha lo scopo di permettere alle aziende di moda rispettose degli animali di etichettare meglio i loro prodotti vegani. In questo modo, i clienti sanno a colpo d’occhio se un animale ha dovuto soffrire per il tessuto scelto. Trovi una lista dei marchi di moda partecipanti qui.

Critica: Tecnicamente il sigillo non è un certificato. Però è utile per i consumatori.

B Corporation

Immagine: B Corporation
Immagine: B Corporation

La certificazione B Corporation è assegnata dall'organizzazione no-profit B Lab. «B» sta per «beneficial» (benefico) e si riferisce alle aziende che sono impegnate in un'economia sostenibile ed equa. Il loro obiettivo non è l'aumento dei profitti, ma la comunità e la risoluzione dei problemi ambientali. Il movimento globale comprende ora quasi 4000 aziende che sostengono volontariamente standard sociali e ambientali verificati. Chiunque voglia diventare membro deve compilare un modulo online – tutti i dettagli devono essere comprovati.

Critica: Poiché l'etichetta si basa sull'autodichiarazione, non ci sono controlli in loco.

Cradle to Cradle (C2C)

Cradle to Cradle
Cradle to Cradle

Il «Cradle to Cradle Products Innovation Institute» di San Francisco è un'organizzazione non-profit che amministra lo standard «Cradle to Cradle Certified». L'obiettivo è quello di rendere sostenibile la fabbricazione dei prodotti. L'economia circolare è al centro di tutto questo: un sistema economico senza sprechi. Le materie prime sono biodegradabili dopo l'uso o possono essere ulteriormente trasformate in nuovi prodotti. Le sostanze tossiche e dannose per l'ambiente sono proibite. Un prerequisito per la certificazione è una presentazione trasparente di tutti gli ingredienti e del processo di produzione. Inoltre, le aziende devono superare una procedura di certificazione completa: secondo lo standard del prodotto, vengono valutati i materiali, i processi di produzione, l'uso responsabile dell'acqua e il commercio equo e solidale. I controlli vengono effettuati ogni due anni.

Critica: Per operare su larga scala completamente senza rifiuti e sostanze inquinanti, è necessario un nuovo sistema economico.

Quali altre etichette di sostenibilità ti interessano? Fammelo sapere lasciando un commento in fondo alla pagina. La seconda parte seguirà presto.

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Quando non sto esplorando le profondità del mare aperto come una subacquea, mi piace immergermi nel mondo della moda. Tengo gli occhi aperti sulle strade di Parigi, Milano e New York per trovare le ultime tendenze e ti mostro come portarle dalla passerella alla vita di tutti i giorni. 


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