Retroscena

Accessori ricavati da vecchi sacchi di cemento

Vanessa Kim
13.8.2019
Traduzione: Sanela Dragulovic
Immagini: Thomas Kunz

Durante un viaggio in Cambogia, Nicolas Huxley scopre i vecchi sacchi di cemento e ne ricava una nuova idea di business. Con la sua azienda Elephbo, il giovane svizzero tratta il prodotto di scarto e lo riutilizza per progettare borse e sneaker.

È durante un viaggio in Asia orientale che Nicolas sviluppa la visione imprenditoriale della sua vita. Nato in Svizzera con radici australiane, trascorre due semestri all'Università di Hong Kong durante il suo Bachelor. Ben presto si rende conto di voler trascorrere i suoi periodi di vacanza viaggiando nel sud-est asiatico. Nicolas è da sempre stato più interessato ai paesi in via di sviluppo che al mondo occidentale. Mentre altri partono alla scoperta dell’America del Nord insieme a una guida turistica, lui, con il suo zaino in spalla, preferisce esplorare i paesi meno agiati.

Una delle sue tante tappe del sud-est asiatico è la Cambogia. Il giovane imprenditore dalla spiccata vena sociale rimane immediatamente affascinato dal paese, non solo per il paesaggio in sé, ma anche per la mentalità della gente. «I cambogiani hanno subito un fortissimo regresso a causa della guerra civile. Ora devono recuperare questo ritardo. Ecco perché sono motivati, determinati e aperti alle nuove idee», afferma Nicolas. Fin da subito gli è chiaro che qui avrebbe potuto dar vita a qualcosa di innovativo. «All’epoca non sapevo esattamente cosa fosse. Doveva essere qualcosa di sociale con cui potessi fare la differenza e aiutare le persone.»

I tantissimi vecchi sacchi di cemento, accumulati ovunque per le città, sono un bene prezioso per Nicolas. Immagine: Elephbo
I tantissimi vecchi sacchi di cemento, accumulati ovunque per le città, sono un bene prezioso per Nicolas. Immagine: Elephbo

Per caso scopre dei vecchi sacchi di cemento abbandonati in fossi ai lati della strada con impressa un'accattivante stampa di un elefante. Guardandosi intorno, si rende conto che la gente del posto li trasforma in semplici, e piuttosto fragili, borse della spesa. Ed è allora che ha l’illuminazione. Con dieci vecchi sacchi di cemento in valigia, torna in Svizzera e inizia a sperimentare la sua nuova idea. Quando un amico si reca in Cambogia sei mesi dopo, Nicolas gli chiede di riportargliene altri cinquanta.

In Cambogia, i sacchi di cemento vengono prima raccolti.
In Cambogia, i sacchi di cemento vengono prima raccolti.
Poi trattati. Immagini: Elephbo
Poi trattati. Immagini: Elephbo

Con l'aiuto di una designer della STF, Schweizerische Textilfachschule, Nicolas sviluppa finalmente il primo prototipo di borsa. È il 2011. Il processo di sviluppo richiede diversi anni, poiché parallelamente si dedica al conseguimento del Master e lavora due anni per Ernst & Young. Il suo marchio di moda prende quindi vita molto lentamente. Solo nel 2015 Nicolas si sente pronto a dedicarsi completamente al progetto Elephbo. «Alla lunga il mondo corporate non faceva per me.» Per questo motivo lascia il suo lavoro come consulente presso EY e si reca in Cambogia per sei mesi a sostenere il business direttamente in loco. Tutti i suoi risparmi vengono completamente assorbiti dal suo marchio di accessori.

Chi meglio dello stesso fondatore del marchio per rappresentare il marchio? Nicolas posa davanti alla macchina fotografica per Galaxus.
Chi meglio dello stesso fondatore del marchio per rappresentare il marchio? Nicolas posa davanti alla macchina fotografica per Galaxus.
Il marchio Elephbo deve il suo nome alla stampa dell'elefante rosso.
Il marchio Elephbo deve il suo nome alla stampa dell'elefante rosso.

Alla domanda su quanto sia facile trovare persone di fiducia sul posto, l'imprenditore risponde sorridendo: «Il mio primo incontro con un cambogiano è stato un puro colpo di fortuna.» Durante il suo primo viaggio alla scoperta del paese, Nicolas condivide un tuk-tuk con i suoi quattro compagni backpacker per raggiungere il centro città. Lungo la strada ne approfitta per parlare con l'autista, Komnit, che si dia il caso conosca tutto e tutti sul posto. Mantengono i contatti nel corso degli anni e diventano partner commerciali. «Incontrarlo è stato come vincere alla lotteria e ancora oggi lavora per la mia azienda», spiega Nicolas. «A differenza del 90% dei miei collaboratori, Komnit parla anche inglese oltre al khmer.» Khmer è il nome della lingua parlata dalla gente del posto. Komnit non è solo il suo traduttore, ma lo presenta anche alle persone più importanti. Distribuisce inoltre i salari ai collaboratori di Nicolas, responsabili di tutto il processo di riciclaggio in loco, in quanto non possiedono un conto corrente bancario. Fidarsi è bene, controllare è meglio: una volta all'anno Nicolas vola in Cambogia senza preavviso per vedere cosa fanno i suoi collaboratori. Finora non c'è stato ancora nessun motivo di preoccuparsi.

Uno dei bestseller di Elephbo è questa borsa da viaggio Green Tiger.
Uno dei bestseller di Elephbo è questa borsa da viaggio Green Tiger.

Le malelingue sostengono che il design di Elephbo è simile a quello delle borse Freitag. Ma Nicolas lo nega con decisione: il concetto che si nasconde dietro al progetto è completamente diverso. Ovviamente l'idea di sostenibilità non è nuova, ma riguarda molto di più l'aspetto e l’impegno sociale. Il suo intento è quello di offrire alla popolazione locale delle prospettive per il futuro, dandole l'opportunità di lavorare e guadagnare anche senza un titolo di studio o un mestiere. Alla Elephbo imparano a lavorare correttamente i sacchi di cemento. Per questa attività, i collaboratori non hanno bisogno di una formazione sartoriale poiché il processo di finitura avviene in Europa.

«Io non sono un consumista.» Nicolas Huxley

Il brand si differenzia dagli altri anche in termini di qualità: anche se molti brand presentano design di tendenza, tagliano notevolmente sui costi di lavorazione. «Con il mio brand, volevo creare un prodotto di tendenza e socialmente utile, che fosse adatto all'uso quotidiano e allo stesso tempo di alta qualità», afferma Nicolas. Qualcosa che il cliente apprezzerà a lungo. Dal momento che i sacchi di cemento vengono spediti in Europa dell'Est dopo la lavorazione, le emissioni di CO2 risultanti da questi trasporti vengono neutralizzate da un progetto per l’acqua potabile in Cambogia sostenuto in collaborazione con [Climate Partner] (https://www.climatepartner.com/de). Lo stesso vale anche quando Nicolas attraversa la Svizzera con l’auto aziendale per le sue riunioni.

Nicolas contrattacca le insinuazioni sulle somiglianze con Freitag,  commissionando sneaker per gli Influencer in modo che possano postarle sui loro profili. Quella che era nata inizialmente come una guerriglia marketing, diventa oggi articolo fisso nell'assortimento data l'elevata richiesta.
Nicolas contrattacca le insinuazioni sulle somiglianze con Freitag, commissionando sneaker per gli Influencer in modo che possano postarle sui loro profili. Quella che era nata inizialmente come una guerriglia marketing, diventa oggi articolo fisso nell'assortimento data l'elevata richiesta.

Tra i bestseller Elephbo spiccano le borse weekender e la stampa della tigre su sfondo verde. Tuttavia, è l'elefante rosso che dà il nome al marchio. Nicolas racconta: «Il primo sacco di cemento che abbiamo riciclato aveva la stampa di un elefante. Ho fatto un brainstorming con un amico finché non abbiamo trovato qualcosa di adatto, per il quale esistesse anche un dominio. «Elephbo» è poi risultato da un gioco di parole.»

«Ho visto il simbolo del dollaro nei loro occhi.» Nicolas Huxley

Tutte le borse e gli zaini, per i quali viene utilizzata la pelle naturale, vengono lavorati in Bosnia. Per questi prodotti usiamo invece scarti di pelle che soddisfano gli standard del commercio equo e solidale. «All'inizio ho fatto produrre tutto in Svizzera. In questo modo ho potuto garantire il controllo qualità e seguire il processo di produzione da vicino». Tuttavia, poiché i costi a fine mese erano troppo alti, Nicolas ha dovuto trasferire la produzione nell'Europa dell'Est. In alternativa, avrebbe dovuto vendere i suoi prodotti a un prezzo più alto: le borse, ad esempio, sarebbero costate circa 800 franchi. Ma il giovane imprenditore era assolutamente contrario a questa possibilità. Nella scelta del luogo adatto, era importante per lui che questa fase di lavorazione avvenisse in Europa, in quanto non voleva pelle proveniente dall'Asia: «Il controllo degli allevamenti è una questione che mi sta molto a cuore.» È stato grazie a un suggerimento di un’amica che è venuto a conoscenza di un piccolo studio tessile in Bosnia.

Nicolas insieme al suo team di tre persone, incaricate dello sviluppo aziendale, del marketing, della logistica e dello sviluppo di nuove collezioni nel back office di Schlieren.
Nicolas insieme al suo team di tre persone, incaricate dello sviluppo aziendale, del marketing, della logistica e dello sviluppo di nuove collezioni nel back office di Schlieren.

Il giovane imprenditore sta già pianificando i prossimi progetti in altri paesi in via di sviluppo. Ha già effettuato i primi test in alcuni di essi, ma si è reso conto ben presto che un nuovo paese è come una nuova azienda. Per questo Nicolas ha deciso di andarci con i piedi di piombo. Niente funziona senza i giusti partner locali. «Ho già visto il simbolo del dollaro negli occhi di tantissimi clienti interessati al progetto.» Un vero e proprio tabù per Nicolas, che non si descrive come un consumista, ma piuttosto come un fan del minimalismo: «Non che il prodotto finale non significhi nulla per me, al contrario. Ne vado molto fiero. Ma l'aspetto sociale conta semplicemente di più. Con la mia attività voglio essere di aiuto alla gente.»

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Quando non sto esplorando le profondità del mare aperto come una subacquea, mi piace immergermi nel mondo della moda. Tengo gli occhi aperti sulle strade di Parigi, Milano e New York per trovare le ultime tendenze e ti mostro come portarle dalla passerella alla vita di tutti i giorni. 


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