Stiftung Warentest esamina i caschi per ciclisti: uno di essi è pericoloso
All'inizio della stagione outdoor sono stati testati 14 nuovi modelli: mentre la metà offriva una protezione affidabile contro le lesioni alla testa, un prodotto di marca non ha superato la prova.
Protezione, comfort, prezzo: questi sono i criteri di valutazione più importanti per un casco da bici. La Stiftung Warentest ha messo alla prova undici caschi per bici da città e tre caschi S-pedelec per adulti in un test di confronto. Il risultato: la maggior parte dei caschi è stata giudicata "soddisfacente". Non è stato assegnato un "molto buono", ma un "scarso".
Il vincitore del test
Il vincitore del test è stato l'"Urban Planet LED" di Uvex. Questo modello a guscio rigido è adatto a una circonferenza della testa compresa tra 54 e 58 centimetri ed è dotato di cinghie riflettenti e di una luce LED rimovibile. Il risultato positivo è in linea con la valutazione a 5 stelle di un utente del nostro negozio, che descrive il casco come "perfetto". In termini di prezzo, è il modello cittadino più costoso, ma anche quello con la migliore protezione dagli incidenti secondo la prova.
Il resto della classifica
Tra gli oggetti del test, alcuni hanno il cosiddetto equipaggiamento Mips: ad esempio, il modello Alpina al secondo posto (2,2) o il modello Giro al sesto posto (2,8). Mips è l'acronimo di Multidirectional Impact Protection System (Sistema di protezione dagli impatti multidirezionali) e descrive una struttura progettata per assorbire meglio gli impatti da diverse direzioni grazie a un guscio di plastica interno che si muove separatamente. Alla prova si evince che il Mips non è un prerequisito per un casco affidabile, né lo è un prezzo elevato. Anche i caschi non Mips del segmento di prezzo inferiore hanno ottenuto buoni risultati: Il casco "Torino" al terzo posto (2.2) costa circa 90 euro e il "Codax Kineticore" di Lazer Sport al quarto posto (2.6) costa circa 65 euro. Il quinto posto su 14 è stato addirittura conquistato dal modello "Crivit" di Lidl da 20 euro con un 2.6.
Al contrario, il "E.Motion 2" di Casco è stato valutato come "Poor" (5,5) perché potrebbe scivolare dalla testa in caso di impatto. Sebbene si tratti di un marchio noto e di un segmento di prezzo più alto, secondo la prova questo modello offre solo una protezione inadeguata contro gli incidenti. Secondo Stiftung Warentest, questo modello "non avrebbe dovuto essere venduto in queste condizioni".
Tutti e tre i caschi S-pedelec hanno ottenuto un punteggio "soddisfacente". Il "Pedelec 2.0 Mips" di Abus e il "Mitro UE-1" di Ked hanno ricevuto entrambi un punteggio di 2,9, mentre il "Commuter" di Cratoni è stato valutato 3,3. Le S-pedelec sono biciclette elettriche che raggiungono velocità fino a 45 chilometri all'ora. I caschi devono essere in grado di soddisfare i requisiti di sicurezza corrispondenti a queste velocità.
La procedura di test
La prova è stata effettuata su manichini che simulavano scenari di incidente a velocità fino a 21,6 km/h (fino a 23,4 km/h per i caschi S-pedelec). La categoria di valutazione della protezione dagli incidenti, che ha rappresentato il 55 percento del punteggio complessivo, ha preso in considerazione la protezione contro le lesioni alla testa, la resistenza allo spellamento, la resistenza del cinturino e della chiusura e la visibilità al buio.
Secondo StiWa, il test è stato più approfondito di quanto richiesto dall'attuale standard di prova, in quanto gli impatti dei manichini sono stati simulati da diverse angolazioni e su superfici irregolari: "Questo ha fatto sì che i manichini ruotassero durante l'impatto. Un buon casco deve proteggere il cervello da questo movimento rotatorio". Un altro punto importante è "se il casco può scivolare all'indietro dalla testa. Lo standard prende in considerazione solo lo scivolamento in avanti".
Originaria di Kiel, gattofila, amante del caffè e redattrice presso la sede di Amburgo – alla costante ricerca di «novità e tendenze» nei settori Sport, Salute, Fai da te, Arredamento, Per la casa ed Erotismo.