
Salone del Mobile: cinque oggetti di design per una nuova normalità
Dopo una pausa di due anni, il Salone del Mobile di Milano si è finalmente svolto di nuovo in loco. Tuttavia, la pandemia non ha lasciato indenne questo evento. Lo si nota soprattutto dalle opere esposte.
Le lunghe code davanti ai padiglioni non sono dovute alla grande moltitudine di gente, ma al fatto che molti indossano la mascherina e mantengono le distanze di sicurezza. È questo che mi colpisce maggiormente quest’anno non appena giungo al Salone del Mobile. L’anno scorso, il Salone è stato posticipato a causa della pandemia e si è svolto in forma ridotta in veste di «Super Salone». Parallelamente alla grande fiera, c'erano piccole mostre in tutta la città. C'era dunque pur sempre molto da vedere e spesso i designer si concentravano sullo stesso argomento: il coronavirus. Ora invece, molte artiste e artisti si riferiscono alla situazione attuale, progettando non solo la sedia del futuro, ma proponendo dei veri e propri prototipi per una nuova normalità. A mio avviso, nell’edizione di quest’anno, spiccano cinque opere molto diverse tra loro.
1. Camici medici ecologici
Durante l’ultimo anno e mezzo trascorso, l’abbigliamento medico si è rivelato un bene di necessità a causa del COVID-19. Un motivo che ha spinto Benjamin Bichsel, product designer laureato all’ECAL, a proporre nuove alternative. Per la sua tesi di laurea intitolata «Cima – Circula Medical Apparel», ha sviluppato dei camici medici dal design più sostenibile e confortevole.


I camici standard utilizzati attualmente sono spesso realizzati in materiali plastici a base fossile come il poliestere o il polipropilene. Ne esistono modelli semplici per i pazienti e più complessi per i medici. In entrambi i casi, dovrebbero essere funzionali e proteggere dalle infezioni. Purtroppo, però, questi indumenti generano molti rifiuti. Benjamin ha deciso di voler cambiare le cose. Ha sviluppato un abbigliamento medico realizzato in un materiale rinnovabile e biodegradabile in speciali impianti di riciclaggio. È composto da fibre vegetali, che forniscono anche un maggiore comfort di vestibilità perché assorbono meglio l'umidità. Queste soluzioni sostenibili sono richieste più che mai nell'industria tessile. Penso che ci siano buone possibilità che la tendenza prenda piede anche nel tessile sanitario. Un progetto con buone prospettive.
2. Divisori igienici di bell’aspetto
Sia al ristorante che alla cassa, i vetri in plexiglas graffiati impiegati come protezione da aerosol, detti anche divisori di protezione antisputo, sono funzionali ma tutt'altro che belli. Il collettivo giapponese Spread ha proposto un’alternativa più estetica. I cosiddetti «Flag Partition» combinano la forza del colore con la tecnologia antivirale. Il divisorio è realizzato nello stesso materiale a rete impiegato per i filtri delle strutture sanitarie. È stato elaborato mediante una tecnologia antivirale e antibatterica chiamata Cufitec, che si dice elimini il 99,9% dei virus sulla superficie e prevenga la trasmissione tramite goccioline di saliva.


Grazie a questi divisori, Spread spera che le persone si sentano nuovamente più sicure quando passano del tempo insieme. Allo stesso tempo, si augura che possano apprezzare un design così estetico e variopinto. Ai miei occhi, quest'ultimo riscontra un grande successo. I divisori tessili a forma di bandiera sono decorativi e in un ristorante saranno certamente più «appetitosi» del plexiglas. La persona seduta di fronte a me apparirà forse un po' più sfocata, ma è un dettaglio sopportabile considerando la maggiore sicurezza. Purtroppo, la tecnologia Cufitec non è ancora abbastanza diffusa per poterne valutare l’effetto nel quotidiano.
3. Nuove regole per gli sport di squadra
Molte persone hanno sentito la mancanza dello sport, sia attivamente che passivamente. Il designer italiano Giovanni Locatelli era uno di loro. Per il progetto «Sportest» ha pertanto concepito nuove possibilità per praticare gli sport esistenti in maniera compatibile con le misure di sicurezza da Coronavirus. L'obiettivo è giocare senza contatto fisico.


Invece del contatto fisico, le nuove regole includono la distanza come parte del gioco. Tutti i giocatori hanno posti fissi e uno specifico raggio di movimento contrassegnato dai campi colorati. Ci si può spostare in una nuova zona solo se la persona vicina è già uscita dalla sua zona. Si tratta ancora di un’idea sperimentale. Pertanto, mi sembra difficile credere che questi nuovi giochi avranno successo. Come funzionerebbe il basket senza potersi avvicinare all'avversario? Eppure, come sappiamo, spesso è l’idea che conta maggiormente in questi progetti di design.
4. Qualcosa che calma
Durante il lockdown, alcune persone hanno trasformato le proprie case in una giungla, altre si sono messe a fare il pane e altre ancora si sono dedicate a un nuovo hobby. La designer Michal Kleiner ha studiato da vicino il suo personale bisogno di conforto focalizzandosi su ciò che le fa del bene nei momenti difficili. Ne è emersa una gamma di prodotti intitolata Three's Company.


La serie comprende tre oggetti ispirati alla gestione dello stress. Il primo è una borsa dell'acqua calda che si può avvolgere intorno al collo e alle spalle, per dare la sensazione di essere abbracciati quando si ha bisogno di vicinanza. Il secondo oggetto è un contenitore per il lievito madre e il terzo un sistema per allevare e coltivare le piante, se hai bisogno di distrazione. Pur non essendo prodotti completamente nuovi, il loro design si distingue dalla massa. A partire dalla borsa dell'acqua calda tubolare fino al contenitore di vetro color pastello, tutto si presenta in maniera particolarmente affabile.
5. La palestra da scrivania
Durante il telelavoro, molte persone sentono la mancanza delle chiacchiere spontanee davanti a un caffè o delle passeggiatine fino alla sala riunione. Per dare una certa varietà al lavoro da casa, la studentessa di design industriale Louisa Pankow ha quindi progettato «Spine»: un kit di mini attrezzi da palestra.


Il kit è composto da vari oggetti in legno e da un sottomano da scrivania segnato come un campo da gioco. Le linee sul tappetino ti aiutano a eseguire gli esercizi che ricevi via codice e applicazione web per liberare la mente per un momento. Sono riuscita a testare l'oggetto che assomiglia a un mattarello e a prendere in mano l'oggetto a forma di palla, seppur senza praticare un vero e proprio esercizio. Ma c'era già qualcosa di rilassante nel far rotolare questa palla avanti e indietro nelle mie mani. È un po’ come con una palla antistress, solo molto più bella.
Sono la cheerleader del buon design e ti informo su tutto ciò che ha a che fare con l'arredamento, parlandoti delle ultime trovate dell’interior design – dalle più semplici alle più sofisticate – mostrandoti i nuovi trend e intervistando le menti creative del design direttamente sul loro posto di lavoro.