

Organizer da viaggio: solo per persone organizzate

Gli organizer da viaggio, chiamati anche cubi da imballaggio, sono progettati per mantenere l'ordine in valigia. Per me è stato tutto il contrario. I cubi da imballaggio funzionano solo per persone ordinate e organizzate, e non per quelle che vorrebbero esserlo.
Nella mia vita regna il caos e la cosa non mi disturba in genere. Tuttavia, recentemente ho fatto un viaggio di tre settimane negli Stati Uniti e prima di partire ho pensato: devo organizzarmi! Di solito faccio le valigie la mattina stessa o il giorno prima di partire, tanto da ritrovarmi ad asciugare i vestiti puliti con il phon poco prima della partenza. Ma questa volta le cose dovevano andare diversamente, perché per questo viaggio dovevo avere un abbigliamento adatto a temperature da -5 a 25 gradi. Non volevo correre il rischio di congelarmi nel bel mezzo del Grand Canyon.
Pertanto, ho iniziato a fare i bagagli già cinque giorni prima della partenza. Come se non bastasse, ho comprato degli organizer da viaggio ed ho impacchettato tutto lì dentro. Si trattava dei seguenti prodotti:
«Il set di cubi a compressione Pack-It Isolate è progettato per persone che amano viaggiare leggere e vogliono massimizzare il volume dei loro bagagli», si legge nella descrizione del cubo. Il prodotto perfetto per il mio nuovo progetto!
Purtroppo le cose sono andate diversamente.
Cubi troppo ingombranti
Mentre stavo facendo le valigie, mi sono accorta subito che queste borse organizer, una volta piene, sono molto ingombranti. Dovevo metterle in valigia rispettando una costellazione ben precisa, altrimenti non si chiudeva. Che fatica!

Durante le tre settimane di viaggio è accaduto l'inevitabile: gli organizer da viaggio hanno reso la situazione in valigia più disordinata che mai. Sarebbe stato meglio mettere direttamente tutti i vestiti in valigia.
Perché sono troppo disorganizzata per organizzare i cubi in modo tale da sapere sempre dove ho messo quella specifica maglietta. Mi ritrovavo sempre ad aprire tutti gli organizer per trovare ciò che stavo cercando. Ed erano talmente pieni che ogni volta cadeva fuori la metà del contenuto. Quindi infilavo di nuovo tutto dentro e finivo nel circolo vizioso del cubo da imballaggio disordinato. Dopodiché iniziavo a dubitare di me stessa e delle mie decisioni. Forse sei cubi sono troppi? O troppo pochi? Avrò sbagliato l'organizzazione dei cubi per tipo di abbigliamento? Ovvero, una borsa per le magliette, una per le maglie, una per i pantaloni, una per i capi sportivi, una per la biancheria intima e una per quella sporca. Forse avrei dovuto mettere in ogni borsa un determinato tipo di outfit?
Un ordine completamente nuovo o niente, era questo il mio motto. Ma non ha funzionato. Durante il viaggio, gli organizer sono diventati la mia nemesi.
Viva il caos
Il mio compagno di viaggio non riusciva a capire il mio problema con gli organizer. Doveva aspettarmi tutte le mattine. Eppure, anche lui aveva diversi cubi da imballaggio in valigia. Per qualche ragione a me sconosciuta, il sistema funziona a meraviglia per lui. Ma lui è comunque molto più organizzato di me. Già in aereo, aveva con sé un cuscino per il collo, tappi per le orecchie, cuffie, sonniferi e una mascherina per gli occhi. Con il suo abbigliamento multifunzionale e salvaspazio (lana merino, softshell e scarpe da ginnastica On), si rivela un classico turista svizzero tedesco, con quel mix tecnico-trendy.
Preferisco rimanere disorganizzata. E soprattutto tornare a viaggiare senza organizer. A meno che qualcuno non mi dia una dritta su come usarli. Perché ce li ho ancora, anche se uno si è già bucato – ovviamente.
Immagine di copertina: Livia Gamper

Le mie passioni: sperimentare e scoprire cose nuove. A volte qualcosa non va come dovrebbe andare o nel peggiore dei casi, qualcosa si rompe.
Sono dipendente dalle serie tv, quindi non posso fare a meno di Netflix. D'estate mi trovate fuori, sotto il sole, al lago o a un festival musicale.