Opinione

La neurosi dell’«every day carry»: ci sono un sacco di cose che non mi servono nel mio zaino, ma non si sa mai...

Li riconosci da quei loro zaini strabordanti, dai quali tirano fuori astucci con bende e attrezzi vari, indispensabili per salvare la vita a se stessi e agli altri: sono i «nerd EDC». Ecco, io sono uno di loro.

La vita è piena di insidie: un laccio delle scarpe che si strappa, la catena della bicicletta che salta, un fulmine che distrugge tutti i dati elettronici di casa, la compagna che ha il ciclo prima del previsto, una vite che si è allentata da qualche parte, il bambino che si sbuccia il ginocchio, o qualcuno che si ferisce gravemente. E poi te ne stai lì fermo a guardare e non puoi fare nulla, perché non hai ciò che ti serve.

A meno che tu non sia un nerd EDC, cioè «every day carry», che giornalmente si porta dietro un kit di sopravvivenza. Noi nerd EDC abbiamo sempre tutto ciò di cui potremmo aver bisogno. Potremmo, per l’appunto: è proprio questo condizionale che ci contraddistingue dalle persone che, nel quotidiano, hanno con sé solo le cose di cui hanno effettivamente bisogno – e poi cercano, senza successo, di fermare un'emorragia arteriosa con dei semplici fazzoletti di carta, perché ovviamente non hanno a disposizione un laccio emostatico.

Ammetto che le emorragie arteriose siano rare in tempi di pace, ma potrebbero sempre verificarsi e come ex soldato sanitario saprei come agire e quali mezzi usare per affrontarle. La mia fissa sull’EDC, tra l’altro, ha la sue origini proprio ai tempi della scuola reclute: allora, il kit era d’obbligo e consisteva in penna a sfera, coltello da ufficiale, bende di garza e guanti in lattice – un conglomerato il cui senso mi convinse al punto da portarlo con me anche «in civile», continuando ad implementarlo.

Tutto questo mi serve realmente ogni giorno? No. Potrebbe realmente servirmi ogni giorno? Assolutamente sì!
Tutto questo mi serve realmente ogni giorno? No. Potrebbe realmente servirmi ogni giorno? Assolutamente sì!

All'inizio il mio EDC era un semplice kit di primo soccorso che usavo di tanto in tanto; per fortuna solo per ferite minori, ma non si sa mai (ecco il motto dei nerd EDC). Nel corso degli anni, vi ho aggiunto un sacco di altre cose e ormai esco puntualmente di casa con il mio adorato «Rucki», uno zaino contenente una torcia, un coltello da ufficiale, una penna, un taccuino, un disinfettante (sempre da buon ex soldato sanitario) e vari astucci:

1. Astuccio di «uso quotidiano»

  • tre cavi di ricarica con connettori Lightning, USB-C e Micro USB
  • una memoria SSD con la collezione completa di musica, foto e tutti i documenti di lavoro
  • diversi panni per pulire gli occhiali, balsamo per le labbra, lacci di ricambio e acciarino al magnesio per accendere il fuoco (non si sa mai)

2. Astuccio degli «attrezzi»

3. Astuccio di «primo soccorso minimal»

4. Astuccio di «primo soccorso strong»

5. Astuccio di «igiene personale»

Ti hanno segato il braccio? Niente paura, ci sarà certamente un nerd EDC nei paraggi!
Ti hanno segato il braccio? Niente paura, ci sarà certamente un nerd EDC nei paraggi!

EDC non significa solo essere ben attrezzati. È una vera e propria attitudine, basata sul realismo anticipatorio: si è consapevoli che probabilmente non succederà nulla, ma che qualcosa potrebbe comunque andare storto, in qualsiasi momento. Un mio vecchio amico è un medico d'urgenza e lavora regolarmente nel soccorso aereo. Una volta ha detto: «Sai, la gente esce di casa la mattina pensando che sarà un giorno come un altro, e nel pomeriggio si trova con me in elicottero».

Il nerd EDC non ha una routine quotidiana così cruda. Le avversità che affronta non sono quasi mai fatali. E non è neanche un «prepper» pronto a sopravvivere un’apocalisse zombie postnucleare – altrimenti che «every day carry» sarebbe? Ma grazie alla sua attrezzatura, se necessario, può contribuire a una minor perdita di dati, sangue e nervi. Sa che può aiutare se stesso e gli altri in qualsiasi momento. Questa consapevolezza ha creato in me una sensazione di sicurezza totale, che ora si irradia anche agli altri: chi sta con me sa che il mio zaino contiene una soluzione per molti problemi.

L'unico neo è che il mio amato Rucki è talmente strabordante che se vado a fare shopping, non riesco a metterci dentro quasi niente. Ma non sarei un vero nerd EDC se non avessi sempre con me una borsa della spesa tascabile!

Abbiamo anche un distintivo! Beh, almeno uno schizzo.
Abbiamo anche un distintivo! Beh, almeno uno schizzo.

Anche tu sei un nerd EDC? Cosa porti sempre con te? Fammelo sapere nei commenti!

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Nato nel 1974 a Zurigo, lo scrittore Thomas Meyer ha lavorato come redattore pubblicitario fino alla pubblicazione del suo primo romanzo «Non tutte le sciagure vengono dal cielo» nel 2012 (tradotto in italiano nel 2015). È padre di un figlio e quindi ha sempre una buona scusa per comprare Lego. Per saperne di più: www.thomasmeyer.ch. 

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