Novità e trend

Amanti della carne, attenzione: prezzi in calo!

Simon Balissat
10.8.2018
Traduzione: Leandra Amato

Gli agricoltori non stanno passando un bel momento e siamo loro solidali. A causa delle scarse precipitazioni, non c’è abbastanza mangime per le vacche. Per questo motivo, attualmente gli allevatori di bestiame preferiscono mandare gli animali al macello piuttosto che farli ingrassare con mangimi costosi. Il lato positivo della medaglia è che per te, come consumatore, questo eccesso di offerta significa che il prezzo della carne è in calo.

Prima che vegani e attivisti difensori dei diritti degli animali mi dichiarino guerra, vorrei dire subito che so che la carne è un prodotto di lusso proveniente da un allevamento ad alta intensità energetica: un milione di litri d'acqua per ogni mucca e almeno altrettanti chili di metano rilasciati nell'atmosfera. Ma questo significa che dovremmo semplicemente buttare nella spazzatura la carne derivante dalla sovraproduzione (in tedesco)? Se questa è l'alternativa, meglio far saltare un filetto in padella.

Avvertenza: se non ti piace la carne, meglio se chiudi questa pagina.

«Che pezzo vuole?»
«Che pezzo vuole?»

Un bel filet filetto

Il filetto non è il tipo di carne che preferisco perché è troppo sottile. Nessun grasso per me equivale a nessun gusto. Ma, se lo trovo a buon prezzo, ne prendo volentieri un paio.

Sarebbe un peccato non concedersi un Chateaubriand, il più nobile dei filetti, avendone l’occasione. Naturalmente, accompagnato da un po’ di salsa bernese. Il nome Chateaubriand proviene da François-René de Chateaubriand, scrittore e politico francese. Anche se fosse stato un lustrascarpe, l'avrei comunque idolatrato. Se chiamano un pezzo di carne con il tuo nome, per quanto mi riguarda, hai raggiunto il tuo scopo massimo nella vita. Generalmente mi piace la carne preparata in modo classico: rosolata in padella, con un po' di sale e pepe e una salsa a mia scelta. Il chimichurri argentino, per esempio. Oppure, la salsa Yakiniku, direttamente dal Giappone, in alternativa al barbaro ketchup in bottiglia... se ti piace l’idea, puoi anche avvolgere (inutilmente) il filetto in uno strato di funghi, pancetta e pasta sfoglia e fare un tuffo direttamente negli anni '70 con il classico «filetto alla Wellington», che io odio.

Gli italiani sono dei campioni anche con la carne!?

Se dico Italia, a cosa pensi? Alla pizza. Alla pasta. Difficile fare di meglio. Ma, in realtà, il grande fiore all’occhiello dell'Italia è la bistecca alla fiorentina. Di solito, più di 1 kg di carne con l'osso. In linea di principio, si tratta di una bistecca di ossa a forma di T tagliate molto spesse (filetto ed entrecôte, separati da ossa) per due o più persone, che io mangio tranquillamente anche da solo. La bistecca viene condita solo con sale e pepe e dell’olio d'oliva. Aggiungi un contorno di fagioli all'uccelletto et voilà, ecco il mio piatto italiano preferito. Anche la vicina Francia ci regala meravigliose prelibatezze: la fracosta di manzo, o «Côte du Boeuf» (in tedesco) viene spesso servita solo in grandi porzioni e, a differenza della «bistecca alla fiorentina», è un po’ più succosa.

Carne.
Carne.
Ancora carne.
Ancora carne.

Gli avanzi: i second cut

Noi svizzeri abbiamo il palato così fine che molti pezzi di carne bovina non arrivano nei nostri piatti, ma finiscono direttamente nella ciotola del cane. Per quale motivo? Secondo questo rapporto (in tedesco), a causa della crescita economica degli anni ottanta. Per decenni, abbiamo evitato l’inguine e la bavetta. Non comprare questi tagli di carne in qualche negozio di macelleria hipster troppo cara, perché ci lasci giù una fortuna. Su prenotazione, qualsiasi macellaio può procurarti i «second cut». Mi sono stati proposti per la prima volta in Sud America e da allora sono innamorato di questi succosissimi e gustosissimi tagli di carne, estranei all'industria svizzera.

Altra carne.
Altra carne.

Esci e vai a comprare un po’ di carne bovina. Prezzi così bassi non li vedi più almeno fino alla prossima estate.

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Quando 15 anni fa ho lasciato il nido di casa, mi sono improvvisamente ritrovato a dover cucinare per me. Ma dalla pura e semplice necessità presto si è sviluppata una virtù, e oggi non riesco a immaginarmi lontano dai fornelli. Sono un vero foodie e divoro di tutto, dal cibo spazzatura alla cucina di alta classe. Letteralmente: mangio in un battibaleno.. 

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