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14 cose da sapere sul periodo dopo il parto

Myrtha Brunner
15.2.2018
Traduzione: Sanela Dragulovic

Tante cose non ti verranno mai dette, cara futura mamma. Dopo il parto ci si ritrova ad affrontare situazioni a cui non si ha mai pensato e che a volte ti colgono di sorpresa. Per questo motivo ho fatto una lista di 14 punti che dovresti considerare per il post parto.

Nella maggior parte dei libri e delle piattaforme online si parla della gravidanza e del periodo che precede la nascita. Di settimana in settimana viene spiegato quanto è più o meno grande il bambino in rapporto a un frutto (per esempio alla 19° settimana è grande quasi come un pompelmo), quanto dovrebbe essere lungo, in quale stato di sviluppo si trova, cosa si può fare per alleviare i tipici disturbi della gravidanza, quale sport si può praticare, cosa occorre preparare per il bebè e per il parto, ecc.

Ma chi ci dice cosa succederà dopo il giorno X? Nessuno o quasi, perché? Perché ritenuto un tema tabù, perché ci si dimentica o lo si vuole dimenticare, per proteggere la futura mamma o perché semplicemente non se ne vuole parlare. Tuttavia, ritengo che dovresti considerare i seguenti punti, perché solo così potrai affrontare serenamente l’intera situazione.

1. Sembri ancora incinta

Bambino fuori, pancia scomparsa. È il desiderio di ogni neomamma; purtroppo solo un desiderio. I chili di troppo non spariscono proprio così. Dopo il parto continuerai a sembrare ancora incinta di qualche mese; l’utero necessita di tempo per ritirarsi e anche la muscolatura addominale così come gli organi interni devono riacquisire la loro posizione normale. Allattare aiuta ad accelerare i tempi di ripresa e a smaltire i chili in più. Per rimettere in sesto la muscolatura pelvica e quella addominale sono consigliati i corsi di ginnastica post parto sia per perdere peso sia per evitare problemi di incontinenza. Tuttavia, ricorda che ogni gravidanza è a sé e che non tutte mettono su lo stesso peso. Una può prendere 10 kg e un’altra 30. Pertanto, non dare troppo peso a quello che ti dicono, ma ascolta il tuo istinto in modo da sentirti bene nella tua pelle come donna.

2. Allattare è più difficile di quanto sembra

Dovrebbero esistere le Wonderwoman che attaccano il bambino e tutto funziona alla grande; altrettanto, dovrebbero esistere i super bambini che chiedono di mangiare ogni quattro ore, si attaccano e bevono. Ma non sempre è così. Infatti, molte donne hanno vere difficoltà ad allattare e ci sono piccoli mostriciattoli che chiedono il seno a tutte le ore. Ferite sui capezzoli, mastiti, ingorghi e altri dolori sono all’ordine del giorno. Ma nulla è più importante della nutrizione del bebè e le sofferenze passano in secondo piano. Con il tempo (di solito) tutto migliora.

Il consiglio migliore: lasciati aiutare fin dall’inizio dalla levatrice. Solo se il bambino si attacca correttamente dalla prima volta puoi evitare i dolori e porta tanta pazienza. Se proprio non funziona, cerca un’alternativa, poco importa cosa dicono gli altri. È il tuo corpo e decidi tu, punto.

3. Baby blues e depressione post parto

Il parto richiede molte energie al corpo. Il tempo per dormire o fare una doccia scarseggia, l’energia fisica viene letteralmente risucchiata e tutto gira attorno al neonato. Durante il ricovero ospedaliero il personale medico ti aiuta nell’accudire il piccolo, ma una volta a casa la realtà è ben diversa, soprattutto quando il papà riprende a lavorare e la mamma si ritrova da sola con il pargoletto. Tra il terzo e il sesto giorno dopo il parto quasi il 75% delle mamme lamenta tristezza, depressione, sbalzi d’umore e spossatezza. Il cosiddetto baby blues o il calo morale post parto è un fenomeno generalmente transitorio che si risolve entro qualche ora o giorni. Nel circa 15% delle donne, tuttavia, si trasforma in depressione post parto. In questo caso si tratta di una malattia grave, lunga e che necessita di trattamento e che si può manifestare nell’arco del primo anno dopo il parto. Arriverà un momento in cui avrai raggiunto i tuoi limiti personali. Accettali, fermati quando non ce la fai più e chiedi aiuto e sostegno alla famiglia, amici o presso i centri di consulenza.

4. Dolori addominali e morsi uterini

Se credi che dopo il parto i dolori siano finiti, ti sbagli e se hai subito lacerazioni perineali, un’episiotomia o un taglio cesareo non puoi quasi evitarli. Anche le partorienti che non hanno avuto lacerazioni e non hanno punti possono lamentare bruciore durante la minzione, irritazioni e dolorabilità generale. Inoltre, quando l’utero comincia a ritirarsi si manifestano fastidiose fitte e contrazioni nel basso ventre, i cosiddetti morsi uterini.

5. Perdite rosse

Non sorprenderti se dopo il parto hai perdite rosse. Non come durante un normale ciclo mestruale, di più. In ospedale ti danno degli assorbenti formato XXXXL che userai con forza e ti sentirai come una vecchietta con gravi problemi di incontinenza. Tranquilla, con il tempo diventeranno i tuoi migliori amici e non uscirai mai senza.

6. Nessun pudore

Tutti avranno libero accesso al tuo seno. Verrà toccato, palpeggiato, massaggiato, e questo solo per stimolare la produzione di latte per il tuo piccolo. Se poi l’allattamento non funziona e se hai un ingorgo si aggiungeranno altre mani. Pertanto, durante e dopo il parto lascia a casa il pudore e non pensarci troppo. Una volta che si sarà avviata la produzione di latte potresti avere delle perdite proprio quando meno te lo aspetti e sulla maglietta potrebbero comparire delle chiazze bagnate. Non ti vergognare, ridici sopra con un «Ooops». Le mamme ti lanceranno un sorriso di sostegno e comprensione, il resto non ti deve interessare. Per evitare tali situazioni imbarazzanti, usa le coppette assorbilatte che trovi in commercio.

7. Latte da tutti i pori

Quando inizia a gocciolare, gocciola. Seriamente! Non appena la produzione di latte è ben avviata, sentirai il seno in tensione e dolorante tutte le volte che i dotti lattiferi sono pieni. Per ridurre la tensione puoi attaccare il bambino, svuotare il seno con dei leggeri massaggi manuali oppure tirare il latte. Inoltre, se durante la poppata il bimbo molla il capezzolo potrebbe succedere che il latte spruzzi. In questo caso è utile avere a portata di mano una garza o un asciugamano durante l’allattamento.

8. Non si dimentica, si reprime

L’adrenalina e il primo scambio di sguardi con il neonato fermano tutto quanto ci sta attorno. Un momento molto speciale. Tuttavia, quando i livelli di adrenalina calano e l’effetto magico sparisce, iniziano a farsi sentire anche i dolori. Spesso sento dire che ci si dimentica dei dolori del parto, secondo me non ci si dimentica, a massimo si reprime il loro ricordo. Comunque sia e nonostante tutto, prima o poi sopraggiunge il desiderio di un secondo bambino. Sai a cosa vai incontro, ma credimi, non sarà mai lo stesso.

9. Pigrizia vs. energia

Nei primi tempi dopo il parto potresti avere pensieri del tipo «lasciatemi stare tutti» oppure «cosa, devo uscire di casa?». L’arrivo di un bambino può portarti a diventare un po’ pantofolaia, soprattutto agli inizi. Sarà una conquista già solo riuscire a togliere il pigiama, fare una doccia o arrivare in tempo a un appuntamento. È tutto nella norma, prenditi il tuo tempo.

Al contrario, ci sono donne che reagiscono esattamente all’opposto, e niente riesce a trattenerle in casa.

10. Mamma senza esagerare

Diventare mamma ti spinge a voler sempre fare le cose giuste, a volte anche in modo esagerato. Se la levatrice ti consiglia le suppostine per le coliche corri in farmacia. Tua mamma ti dice di bere tè di finocchio e non manca più nella lista della spesa. Un’amica ti consiglia l’amaca per far dormire meglio il piccolo e ti precipiti nel primo negozio ad acquistarla. Il tuo bimbo non beve abbastanza quanto dovrebbe e ti metti a cercare le possibili cause in Google. Ti sembra di aver bisogno di tutto e vorresti sapere tutto! Fermati e rifletti. Sei una mamma e come tale hai il tuo istinto. Tutti di daranno i migliori consigli e suggerimenti che conoscono, ma solo tu, grazie al tuo istinto, sai davvero quello che è giusto. Perciò, prima di agire pensaci due volte. Non credere a tutto e non acquistare tutto quello che ti suggeriscono. Risparmierai tempo, denaro e nervi.

11. Fare paragoni con altri bebè

Anche se non vorresti paragonare il tuo bimbo con gli altri, ci cascherai e lo farai, è umano. Come e in che misura sta però a te decidere. Stai attenta e calibra bene le affermazioni delle altre mamme. Ogni bimbo è il migliore, fa tutto benissimo ed è perfetto. E deve essere così trasmesso anche verso l’esterno. Leggi tra le righe e non lasciarti ingannare da affermazioni o interpretazioni errate. Ogni bambino ha i suoi tempi e non deve essere paragonato agli altri. Rischi solo di crearti paranoie inutili.

12. Sessualità dopo il parto

Tutto dipende se il parto è stato naturale o cesareo. Di norma ci vogliono circa sei settimane prima che eventuali lacerazioni perineali o punti guariscano e che l’utero sia ritornato alle dimensioni naturali. Alcune donne hanno rapporti già dopo una settimana dal parto (anche se le perdite ematiche non sono ancora terminate), altre invece solo dopo un anno o più. È importante seguire le indicazioni del medico e ascoltare il proprio corpo. Non metterti pressione e parlane con il tuo partner.

13. Possibile gravidanza

Se non allatti, già dopo tre settimane dal parto potrebbe esserci l’ovulazione e, pertanto, è possibile una gravidanza. Solitamente tra le 8 e 16 settimane si stabilizza anche il ciclo mestruale. In caso di allattamento, esso potrebbe anche non presentarsi. Tuttavia, anche durante l’allattamento non si può escludere del tutto la possibilità di rimanere incinta. Se non desideri una gravidanza è opportuno rivolgerti al più presto al tuo medico per scegliere il metodo contraccettivo più indicato.

14. Accettare un aiuto non è da deboli

Lasciati aiutare dopo il parto. Non sentirti in colpa se l’amica porta la cena, tua mamma ti fa il bucato, tua sorella si dedica al piccolino per un paio di ore o se il tuo compagno svolge le faccende di casa o ancora se la vicina ti fa la spesa. Dare una mano non fa male a nessuno, perciò accetta gli aiuti e sii grata del sostegno che ricevi.

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Cuoca. Donna delle pulizie. Poliziotta. Infermiera. Intrattenitrice. Motivatrice. Autrice. Contastorie. Consulente. Organizzatrice. Autista. Avvocatessa. Giudice. ... o semplicemente mamma di una figlia. Dunque non solo Manager sul lavoro, bensì anche nella vita privata. 


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